STORIA DI UN PAESE TRA VALDICHIANA, VALDAMBRA E MAREMMA
Ciggiano – Il Luogo
Sul vasto scenario della Valdichiana, nella parte Nord-Occidentale, domina dall’alto di una collina di oltre 500 metri il Castello di Civitella, che con la sua torre imponente e sbrecciata caratterizza la linea orizzontale.
Nelle pendici di questo massiccio collinare, in direzione di mezzogiorno, si affaccia il borgo fortificato di Oliveto, con la Villa Barbolani-Mazzi in bella vista; e sopra un ultimo rilievo prima della pianura sorge il paese di Ciggiano.
Il colle di Ciggiano è alto 359 metri e separa le strette e fertili vallate del Gargaiolo e dell’Esse. Siamo in uno dei termini del Comune di Civitella; il torrente Esse infatti segna il confine con Monte San Savino.
La parte più antica dell’abitato di Ciggiano occupa la cima del colle ed è ancora in parte circondata da mura. Piazza Alta costituisce il cuore del piccolo centro storico. A ridosso del Castello medievale si è sviluppato in borgo moderno, che si estende fino alla piana sottostante tramite la via della Colombaia.
Collocato in questo remoto angolo della Valdichiana, Ciggiano è oggi un paese tranquillo, immerso nel verde di boschi, vigne e oliveti, lontano dalle grandi vie di comunicazione. Nei secoli passati invece è stato un importante centro viario: di qui transitava la principale strada tra Arezzo e Siena, che poco oltre,nella valle dell’Esse, incrociava una via Consolare da Roma a Firenze, diramazione della Cassia.
Proprio questa strategica posizione, sotto i valichi di Palazzuolo e S.Pancrazio, ha fatto di Ciggiano un importante insediamento in epoca Romana e un forte Castello in epoca medievale. Gli statuti di dogana della Repubblica Fiorentina del 1461 lo indicano come tappa obbligatoria per i mercanti diretti da Est a Siena e da Sud a Firenze.
Anche molti eserciti sono transitati per questo territorio; il paese è stato più volte espugnato e saccheggiato.
Più pacifico il passaggio dei pastori che dall’Appennino si recavano in Maremma con i loro greggi; Ciggiano era sosta obbligatoria, perché qui si faceva “la calla”, cioè la conta degli animali e si pagava la gabella. La transumanza era praticata fin dall’età del bronzo, da noi circa 1500 anni avanti Cristo; e poiché i percorsi erano sempre gli stessi, “ su le vestigia degli antichi padri “, la via maremmana di Ciggiano è certamente una delle strade più antiche di tutto il territorio Aretino.
In epoca recente (1954-1959) il progetto iniziale dell’Autostrada prevedeva il passaggio di questa dalla valle dell’Esse. Era la linea più diretta tra Valdichiana e Valdarno, tra Roma e Firenze, come già gli antichi romani avevano indicato con la via consolare a cui abbiamo fatto cenno.
Nel progetto dell’Autosole l’uscita per Arezzo era prevista a Ciggiano e la via vecchia senese avrebbe costituito il raccordo con il capoluogo.
Ciggiano sarebbe ritornato ad essere uno snodo viario di primaria importanza.
Le cose sono andate diversamente; con un leggero allungamento del percorso autostradale, il casello di Arezzo è stato avvicinato alla città e posizionato tra Viciomaggio e Battifolle (1961-1964).
E così Ciggiano è rimasto un tranquillo ciuffo di case, tra il verde della campagna e l’azzurro del cielo.
Tratto da:
“Ciggiano” Storia di un paese tra Valdichiana, Valdambra e Maremma
Scritto da:
Antonio Bacci
Edizioni:
“ C&M”