Il più importante reperto archeologico di Ciggiano è un cippo in travertino di epoca romana, con questa mutila iscrizione, attribuibile alla prima metà del I secolo dopo Cristo:
SPURIVS
CERINTHVS
[C]OCCEIA
.NTH..
La lapide venne trovata da Giovanni Guillichini nel 1828, inserita nel pavimento dell’antica e semidistrutta cappella di S.Pietro s S.Caterina, presso la località La Villa, sopra Ciggiano. Fu poi donata dal medesimo al Museo Rcheologico di Arezzo ( Cfr. C.I.L., n. 1890 ).
Così viene descritto dal Guillichini il prezioso rinvenimento, in una sua memoria manoscritta dal titolo: “Osservazioni fate da me Giovanni Guillichini il dì Marzo 1828 nel poggio di Ciggiano in luogo detto Alla Fonte di Molciano e Torrione” ( ASA, Archivio Guillichini, 5 ).
“Circa le ore 8 e mezzo della mattina del dì 19 Marzo dell’anno 1828 io Giovanni Guillichini mi portai a Ciggiano per vaghezza di vedere quei poggi dove con fondata ragione suppongo esservi stato in antico un piccolo territorio appartenente alla nostra Famiglia. Essendomi dunque portato in tal luogo dall’idea che mi rimase impressa tracciai a tavolino la pianta dimostrativa qui di fronte.
La preziosa testimonianza lapidea ci fa ritenere che in epoca romana esistesse nelle zona di Ciggiano un significativo insediamento. Anzitutto la villa di Spurio Cerinto e Cocceia ( Forse marito e Moglie ), membri di celebri famiglie e grandi possidenti. Non potevano mancare inoltre i casolari dei coloni e, a mio parere, un consistente nucleo abitativo presso la via senese. Si deve infatti notare che, nel lungo tratto della via vecchia senese tra Arezzo e Ciggiano, l’unico importante insediamento è Pieve al Toppo. Per il resto, la strada corre quasi “nel deserto”. Il villaggio di Albergo è di origine medievale, come indica anche il nome, di origine germanica. Ma è impensabile che l’impero romano, così attento all’efficenza e alla comodità dei percorsi, non abbia previsto fino al valico di Palazzuolo un luogo di sosta intermedio. Ciggiano, dal toponimo di sicura origine romana, ubicato in posizione strategica, documentato come consistente nucleo abitativo con chiesa ancor prima dell’incastellamento medievale, è stato un significativo villaggio romano (vicus)lungo la Via Senensis, al XII miglio. Il materiale ceramico di epoca imperiale romana, rinvenuto negli orti sotto la via che circonda le mura castellane, davanti alla Chiesa della Compagnia di S.Crocie e perfino dentro il sacco della cinta muraria, (esplorato prima del recentissimo restauro nelle perlustrazioni del 2004 con l’esperto archeologo Santino Gallorini), ne è una conferma.
Tratto dal libro di Antonio Bacci
CIGGIANO
Storia di un paese tra Valdichiana,Valdambra e Maremma