Ciggiano e tradizioni
Ciggiano è un paese a 20Km da Arezzo nel Comune di Civitella in val di Chiana, ma è ancora oggi considerato un luogo tranquillo immerso nel verde degli ulivi e dei boschi e lontano dalle vie di comunicazioni.
Proprio per questo motivo è pressochè sconosciuto dalla maggior parte degli stessi abitanti della provincia, occupa la cima di un colle alto 359mt ed è ancora cinto in gran parte da possenti cinte medioevali.
Si pensi che negli anni 50 doveva essere praticamente attraversato dall’autosole in quanto la via più diretta tra Roma e Firenze.
Già gli antichi Romani avevano indicato tale posizione di vitale importanza rendendo Ciggiano un importante Castrum è stato infatti rinvenuto un cippo in travertino di epoca romana ritenuto del I° secolo DC ritrovato in località la Villa nel pavimento della antica cappella di S.Pietro e S.Caterina.
Ciggiano può addirittura vantare origini bibliche, si dice infatti che Noè dopo il diluvio universale inviò figli e nipoti a ripopolare la terra, lui stesso in Italia risalendo il fiume Tevere fondò in etruria fondò le dedacopoli, tra le quali compare Roma ,Roselle,Arezzo e “Ogigianum” che rimane tra Arezzo e Siena ovvero Ciggiano. (Queste informazioni sono tratte dal libro Bacci Don Antonio “Storia di un paese tra Valdichiana e Maremma.
Ciò detto il paese è rimasto un tranquillo e piccolo borgo circondato da secolari ulivi dal frutto dei quali si ottiene uno extravergine di oliva d’Italia apprezzato e riconosciuto dagli intenditori.
Boschi di querce e lecci nonché pinete e naturalmente secolari cipressi che contribuiscono a rendere il paesaggio ancor più suggestivo ed incantevole.
Non mancano altresì vigneti impiantati con maestria nelle colline sassose e soleggiate che circondano il paese dai quali si produce un vino forte e sincero gioia per i palati degli amanti di questo “nettare di vino”.
Il primo impatto che il viaggiatore ha con Ciggiano, una volta che il navigatore gli ha impostato la rotta e lo ha condotto a destinazione , è una chiesina dai grandi e numerosi archi di color giallo ed una piccola scalinata in pietra, situata quasi in mezzo alla strada come per invitare il pellegrino a fare una sosta.
Si tratta della chiesa della Costarella dedicata alla Madonna dove appunto anni indietro si riposavano i pastori che praticavano la transumanza con le proprie greggi.
Chiesa molto cara e frequentata soprattutto nel mese di Maggio dagli abitanti all’interno della quale nel mese Mariano viene officiata ogni sera la funzione religiosa.
Denominata appunto della Madonna è particolarmente amata e frequentata dai paesani in quando ogni anno ci riporta quei momenti più belli e genuini del nostro passato, della nostra gioventù ed a ricordo dei nostri cari.
Proseguendo il viaggio alla scoperta di Ciggiano pochi metri più avanti subito dopo l’unico negozio di generi alimentari e la farmacia, possiamo parcheggiare la macchina, non esistono parcometri ne difficoltà di trovare posto e non neppure necessari avere sofisticati impianti di allarmi contro i furti poiché è consuetudine do non chiudere quasi mai la macchina.
Il terrazzone costruito a suo tempo sopra le mura di cinta è la nostra prima meta: è così chiamato in quanto da questa posizione ci si affaccia e si può scrutare quasi tutta la Valdichiana.
A destra svetta il Monte Amiata segue il Cetona Castiglion Fiorentino quindi Cortona ed ancora un po’ più lontano si intravede il Lago Trasimeno.
Questo terrazzo è sempre stato ed è tuttora luogo di incontri dei paesani “il salotto buono” e per i bambini il ritrovo in quanto è da sempre considerato il parco giochi dove tutti i ragazzi vanno a divertirsi in piena libertà.
Partite concitate di calcio, giochi antichi come rubabandiera, nascondino, guardie e ladri, tutto ciò accompagnato da grida assordanti tali da far volar via i picconi impauriti.
Siamo nel centro storico del paese all’interno delle antiche mura più volte oltraggiate e messe a fuoco da condottieri nemici.
Addirittura nel Maggio del 1431 le truppe milanesi guidate da Niccolò Piccinino esperto uomo d’armi, si presentò con 3000 fanti e 3000 cavalieri ai piedi del castello di Ciggiano e nonostante la forte resistenza delle truppe del paese esso venne occupato e saccheggiato.
Ancora oggi al visitatore attento non sfuggirà il color rosso bruciato delle pietre di molte abitazioni.
Ciggiano però come L’Araba Fenice è sempre risorta dalla e proprie ceneri, e si perchè più volte Ciggiano è stato attaccato e saccheggiato in qanto il paese è sempre stato un presidio strategico di primaria importanza per Aretini e Fiorentini.
Spostandosi di pochi metri ci troviamo nel centro del paese; la piazza che stiamo ammirando si chiama appunto Piazza Alta, molto amata simbolo ed orgoglio di tutti noi Ciggianesi.
Soffermatevi con le spalle a Nord-Est in cima ad essa, il silenzio che regna sovrano vi avvolgerà potrete così ammirare un luogo incantato e suggestivo: l’antico pozzo, la casa in pietra alta e stretta quasi una torre non in linea con le altre, molto probabilmente dimora del comandante delle armate del castello; le casette in fondo alla piazza che presentato una scalinata esterna per potervi accedere, il palazzo sulla destra già antica sede della Soc. Filarmonica, ora museo della Vite e del vino e al piano di sotto il vecchio mulino dove fino a non molti anni fa si frangevano le rinomate olive locali con le antiche e possenti macini di pietra.
Recentemente tale ambiente è stato ristrutturato e anch’esso destinato a museo.
Proprio sopra si troova l’abitazione dove è cresciuto uno dei personaggi più importanti del nostro paese, il Prof.Carlo Starnazzi ritenuto il più grande studioso al mondo dello scienziato, pittore, inventore Leonardo Da Vinci.
Fu proprio lui che identificò e dimostrò che una delle opere più significative del genio, il dipinto La Gioconda fu eseguita sullo sfondo dell’antico ponte Romano sito appunto a Ponte Buriano in provincia di Arezzo.
Purtroppo l’eclettico stimatissimo ed amato Carlo è da non molto tempo deceduto ma la sua casa rappresenta per noi Ciggianesi un caro ricordo del nostro illustre personaggio di cui noi tutti andiamo fieri.
Gli abitanti di Ciggiano sono particolarmente attaccati alle tradizioni, hanno un carattere forte, ma ospitali e gelosi custodi delle locali tradizioni.
Un luogo particolarmente amato e frequentato è paradossalmente il locale cimitero, sito a pochi passi dal centro storico.
Generalmente la visita a questo luogo sacro viene associata a tristezza e sconforto, cosa che vi posso assicurare non essere così a Ciggiano.
E’ particolarmente curato e infonde serenità e tranquillità tale da setirti rilassato ed in simbiosi con i tuoi cari ormai passati appunto a “miglior vita”.
Si incontrano amici e parenti ed insieme vengono ricordati i momenti più belli trascorsi con i nostri cari.
Essendo un piccolo cimitero è pratica comune fare il giro non delle tombe ma delle foto ivi esposte per ricordare e ripercorrere i momenti più belli vissuti insieme a persone amici e parenti che ora non ci sono più.
La visita generalmente termina soffermandosi sul lato est di tale luogo per ammirare lo stupendo paesaggio che spazia da Oliveto fino a tutta la Valdichiana e così sereni e in pace facciamo ritorno al paesello.
Si sta facendo sera il punto di incontro prima di rincasare è chiamato simpaticamente “montecitorio” una scalinata dove si siedono gli anziani, vengono affrontati argomenti dai più frivoli ai più impegnativi, non mancano accanite discussioni politiche, economiche, sportive e naturalmente molti pettegolezzi, ma tutto ciò fa parte del gioco e della vita quotidiana.
Il tramonto è il momento più suggestivo di tutta la giornata: i vicoli e le strade diventano deserte in quanto le persone si recano nelle proprie abitazione per consumare la cena, ed è allora che inizia lo straordinario spettacolo delle rondini e dei rondoni che cominciano a rincorrersi ed a garrire in modo vertiginoso e particolarmente rumoroso.
E’ uno spettacolo esaltante e inebriante che forse pochi conoscono, ma una volta scoperto diventa un appuntamento imperdibile in quanto ti infonde pace e serenità.
Si fa sera e cala la notte ma già in primavera dopo cenato il sopra citato terrazzone si ripopola di bambini che in piena libertà senza alcun pericolo, tornano a giocare tranquilli e sereni.
Già l’orologio della chiesa si è fermato con il sopraggiungere del buio, proprio per non violare il sonno dei paesani, riprenderà a battere l’indomani mattina dopo il sorgere del sole.
Sono ormai le undici della sera, i bambini e i genitori cominciano rientrare nelle proprie dimore per prepararsi al meritato riposo ed è a quest’ora che ha inizio uno spettacolo sonoro formidabile e direi unico.
Le rane come ogni sera in primavera replicano il loro concerto gracidando sicuramente innamorate presso il vicino torrente Esse, i caprioli anch’essi eccitati emettono dei gemici indefinibili; i gufi e gli uccelli notturni proseguono il canto ed i cinghiali grugnendo si avvicinano al paese per cercare cibo.
Da segnalare un altro visitatore che ha preso la residenza nei tetti di Ciggiano che si esibisce solo di notte ed ancora non solo non è mai stato avvistato, ma non è conosciuto il neppure il suo originale richiamo.
Con questa atmosfera non si può certamente dormire e sognare male, ed al mattino il nostro meritato sonno è destato dal suono dell’orologio del campanile ed dal cinguettio degli uccelli che invitato a svegliarsi per affrontare quella che sarà una sere e importante giornata che ci attende.
Il turista che vuole gustare e percepire queste atmosfere singolari, visitare il nostro piccolo paese ed altresì scoprire le infinite bellezze delle località famose che ci circondano ha una grande possibilità di scelta per soggiornare tra agriturismi,case vacanza, B & B, tutti qualificati e per tutte le tasche che appunto si trovano nei dintorni di Ciggiano.